Come rimanere sempre sul pezzo

In quanto imprenditori italiani, sappiamo perfettamente che siamo dei gladiatori, se riusciamo a sopravvivere nonostante la burocrazia, le tasse, i politici incapaci e tutte le difficoltà del nostro Paese, ogni tanto probabilmente ci sentiamo un pò come Massimo Decimo Meridio nel celebre film “Il Gladiatore”.

 

In quanto gladiatori, quindi, dobbiamo sempre ricordare che il nostro habitat naturale è “l’arena” e se vogliamo che le nostre truppe, i nostri compagni di battaglia, i nostri manager e collaboratori restino al nostro fianco e diano l’anima per la nostra azienda, noi non dobbiamo mai abbandonare quell’arena.

 

Questo non vuol dire che non dobbiamo mai staccare la spina e rilassarci, ma dobbiamo farlo con moderazione, con un profilo basso, come mi è capitato di sentir dire qualche settimana fa, da un imprenditore che fattura oltre 100 milioni di euro.

 

Spesso infatti mi capita di parlare con imprenditori che si lamentano perché i loro collaboratori non danno il 100% delle loro possibilità, non si sacrificano per l’azienda o molto spesso dopo essere cresciuti professionalmente colgono opportunità lavorative in altre imprese.

 

Magari però, questi stessi imprenditori sono in giro con la loro Lamborghini, tra una vacanza alle Maldive e una settimana bianca a St. Moritz, staccando il telefono e comportandosi come i primi dipendenti di se stessi.

 

Ecco, se c’è una cosa che ai nostri collaboratori non piace e che li allontana dalle nostre aziende, è proprio doversi sacrificarsi per un capo che si gode la vita mentre loro devono sgobbare per tirare la carretta.

 

Se vogliamo collaboratori che si sacrificano per noi, che ci siano fedeli, dobbiamo essere i primi ad entrare nell’arena e gli ultimi ad uscirne, a lottare con loro, a sudare con loro, a dedicare tutte le nostre energie affinchè l’azienda raggiunga gli obiettivi che ci siamo prefissati, condividendo con loro le gioie e le ricompense del nostro lavoro.

 

Ripeto, questo non vuol dire non andare mai in vacanza o non guidare auto sportive, con queste parole intendo dire che i nostri collaboratori devono sentire sempre la nostra presenza, anche quando siamo in vacanza. Devono sapere che noi siamo sempre disponibili e pronti a fare quello che c’è da fare, perchè siamo i primi disponibili a sacrificarci per la nostra azienda.

 

Dovremmo abituarci a non chiedere a qualcun altro quello che non saremmo disposti a chiedere prima di tutto a noi stessi, questo potrebbe essere un modo per sintetizzare il ragionamento e sviluppare nei nostri collaboratori la fedeltà che serve per creare relazioni a lungo termine, quelle relazioni che permettono ad un’azienda di crescere, di far maturare le persone internamente e soprattutto fare in modo che una volta cresciute queste persone facciano carriera all’interno dell’azienda, senza disperdere il nostro know-how e senza disperdere energie in costanti cicli di turnover che ci obbligano ogni volta a ripartire da zero formando sempre collaboratori nuovi.

 

Se vogliamo collaboratori fedeli ed affidabili, facciamo in modo di essere sempre nell’area con loro.

 

Lo percepiranno e saranno i primi a sacrificarsi per coprirci le spalle, a rimanere con noi anche durante i momenti difficili e vincere insieme le dure sfide che dobbiamo affrontare ogni giorno.

 

Per oggi è tutto, ti lascio al video che ho girato sull’argomento.

 

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