Finanzia la tua azienda

Al tema degli investimenti in startup è legato quello dell’intercettazione di finanziamenti. L’equity crowdfunding è una strada da seguire, soprattutto per gli small business che si rivolgono al B2C. In questo articolo ti spiego cos’è, i vantaggi di preferirlo ad altre forme di finanziamento e quando può convenire alla tua azienda.

Le piccole e medie imprese, le start-up e in generale le imprese cosiddette “innovative”, rivestono un ruolo fondamentale in questa ennesima rivoluzione industriale.
Le nuove tecnologie, spesso sviluppate da queste aziende, se da un lato taglieranno posti di lavoro obsoleti, dall’altro saranno direttamente responsabili della creazione di nuove opportunità d’impiego e della crescita dell’economia mondiale.

Per sviluppare nuove tecnologie, e in generale per realizzare qualsiasi iniziativa imprenditoriale, è necessario avere accesso ai capitali necessari al “giusto prezzo”, ed è per questo che prima ancora di avviare un progetto è fondamentale realizzare un business plan dettagliato dell’iniziativa stimando quelli che saranno gli impegni da sostenere e i proventi che si potranno generare.

Solo con un business plan dettagliato, dove si è analizzato il mercato, i competitors, i rischi e le opportunità, si può iniziare a cercare finanziamenti, in modo tradizionale, o innovativo, come vedremo di seguito.

In molti casi, soprattutto quando si parla di progetti innovativi, il credito bancario è molto difficile da ottenere, difficilmente si può infatti garantire il ritorno dell’investimento ed in casi ancora più rari si riesce a trovare un interlocutore in grado di capire l’oggetto della discussione. Nonostante questo scenario difficile in ambito bancario, il 2018 offre grandi potenzialità agli imprenditori più intraprendenti, perlomeno secondo la maggior parte dei fondatori di startup.

Questa opinione è avvallata ulteriormente dalla Silicon Valley Bank (SVB) che ha pubblicato di recente, i risultati esposti nel suo report Startup Outlook, basato su un’inchiesta che ha visto la partecipazione di fondatori di startup da ogni parte del mondo.

Ne risulta che le imprese in via di sviluppo, trovano sempre più facile ottenere finanziamenti già nelle prime fasi di vita, un sentiment che si era già affermato lo scorso anno quando secondo un sondaggio pubblicato a dicembre del 2017 gli imprenditori già erano convinti che questo periodo sia un ottimo momento per fondare un’impresa, proprio grazie alla facilità con cui si riesce a raccogliere capitali.

L’alternativa: il famoso Crowdfunding

Una strada che viene perseguita sempre di più negli ultimi anni è quella dal crowfounding.

Considerato il processo di raccolta di fondi per un progetto o prodotto online, il crowdfunding permette ad amici, familiari e sconosciuti di contribuire con somme più piccole per aiutarti a raggiungere il fabbisogno finanziario necessario. Il canale presso cui il denaro confluisce è internet.

In cambio, i donatori possono ottenere diverse forme di remunerazione a seconda del tipo di crowdfunding. Tra di essi, i più diffusi e popolari sono:

  • Crowdfunding Donation-based: attraverso piattaforme cui è consentito fare donazioni per aiutare gli imprenditori a raggiungere uno specifico obiettivo. Il donatore non riceve nulla in cambio.
  • Crowdfunding Reward-based: attraverso piattaforme in cui gli investitori otterranno un piccolo compenso, non per forza monetario, rispetto a quanto investito.
  • Debt crowdfunding: conosciuto anche come peer to peer lending, esso si basa sulla raccolta di fondi necessari ad un business sul prestito che non viene chiesto ad una banca, ma a persone. Quando poi la cifra stabilita viene raggiunta ed il progetto avviato, il prestito deve essere estinto, rendendo indietro il denaro prestato.
  • Equity crowdfunding: attraverso piattaforme in cui gli investitori possono ottenere una percentuale dei risultati futuri, o diventare azionisti della futura società.

Proprio quest’ultima tipologia sta riscuotendo particolare attenzione e successo tra le varie forme di finanziamento elencate.

I principali vantaggi

L’equity crowdfunding può essere adatto per qualsiasi azienda che vuole rinunciare a parte della società per ricevere il capitale di cui ha bisogno per crescere rapidamente.

Qui infatti, gli investitori che contribuiscono alla raccolta ottengono un titolo di partecipazione all’azienda, accedendo a tutti i diritti patrimoniali e amministrativi che ne conseguono.

Inizialmente era una strategia concepita solo per le startup cosiddette “Innovative”, ma col tempo qualcosa è cambiato, diventando una via percorribile anche per gli small business.

Il meccanismo di funzionamento della raccolta, è simile a quello del crowdfunding “classico”. Un’azienda si presenta online sulle piattaforme apposite, spiega i suoi obiettivi e fissa il target di raccolta che dovrà essere raggiunto entro la fine della campagna.

Dal punto di vista delle imprese, il vantaggio è di aprirsi ad un sistema di finanziamento innovativo e “democratico” (forse), nel senso che l’esito della raccolta dipende dalla valutazione sulla qualità del proprio business plan e dal network di relazioni dei fondatori del progetto che possono mettere a frutto le loro capacità interpersonali e di marketing per raccogliere denaro (non farti abbindolare da chi ti dice che la raccolta non dipende dal network di conoscenza, è solo teoria).

Una via di uscita interessante per le Pmi che non riescono a ottenere credito dal sistema bancario, ma anche un’alternativa al mercato dei venture capitalists.

Perchè sta vincendo la partita?

Gli investimenti azionari di crowdfunding raddoppiano ogni anno.

Dal 2012 i numeri del comparto equity raddoppiano ogni anno. Nel 2015, il volume totale dell’equity crowdfunding mondiale era di 2,56 miliardi di dollari, secondo il rapporto annuale del settore Crowdfunding, mentre nel 2016 indicava $ 4 miliardi.

90 miliardi di dollari era invece il riferimento relativo al 2017. Per il 2018 non si conoscono ancora i dati, ma la previsione è che la tendenza al raddoppio venga rispettata.

Sulla base di questi numeri, Forbes prevede che l’equity crowfounding potrebbe superare di gran lunga il volume di capitale erogato, dai venture capital entro il 2020.

Infatti gli investimenti in venture capital sono relativamente stabili da anni intorno ai $ 30 miliardi.

Per gli stessi presupposti, l’equity crowfounding supererebbe anche il comparto dei “Business Angel” (attualmente stabile a $ 20 miliardi all’anno) entro il 2019.

A prescindere dai numeri del settore un’altra caratteristica che sta permettendo all’equity crowdfunding di guadagnare terreno è la bassa soglia di ingresso in termini di costi, peculiarità interessante soprattutto per gli small business.

Secondo un’analisi realistica dei costi, per raccogliere all’incirca $ 1 milione sono necessari tra i $ 40.000 e i $ 100.000 ma la maggior parte sono “a risultato”.

Infatti secondo il Ceo di “WeFunder”, la piattaforma leader del settore, solo i costi legali e contabili legati alla raccolta si aggirerebbero intorno ai $ 2500 mentre Le tariffe per l’uso delle varie piattaforme di crowdfunding, costano in percentuale, attualmente dal 4 al 10%, certo in questa analisi non si tiene in considerazione il costo di marketing, che spesso può essere molto più alto della piattaforma stessa e qui, come dicevo poco fa, entra in gioco quello che potremmo definire “avviamento”, o personal brand: quante persone conoscono il team dietro al progetto? Quanto sono affidabili tali imprenditori? Cosa hanno già dimostrato di saper fare? Maggiore è il valore del’avviamento minori saranno gli investimenti di marketing necessari

Quando conviene attivare una campagna di equity crowdfunding?

Questa è una delle domande principali che mi vengono rivolte quando mi chiedono notizie sull’argomento. La risposta è un pò complessa, e tocca delle valutazioni in particolare che un imprenditore davanti a questa scelta, dovrebbe fare. A mio modo di vedere, sono essenzialmente due:

  • La prima riguarda l’appetibilità della sua iniziativa verso il mercato degli investitori crowd. Più specificatamente bisogna chiedersi cosa si aspettano questi ultimi dal progetto, se sono in grado di capirlo, di valorizzarlo e dopo aver investito di esserne ambasciatori.

Le aspettative degli investitori, che l’azienda può raggiungere con l’iniziativa di crowdfunding, sono in linea con le prospettive di rendimento che l’azienda può garantire? Gli investitori in questione desiderano investire in un’iniziativa già consolidata sul mercato, in modo tale da ridurre i rischi e generare subito un rendimento, o investirebbero in un’iniziativa agli esordi, con un rischio maggiore ma prospettive di guadagno più elevate?

  • La seconda valutazione da fare è legata agli oneri, non solo in termini economici che un’operazione come l’equity crowfounding comporta.

Questo strumento presuppone uno sviluppo dell’iniziativa volto ad ottimizzare le risorse economiche che i finanziatori mettono a disposizione, ma soprattutto dei doveri di rendicontazione nei confronti di quest’ultimi e di una compagine sociale allargata.

Si è disposti a questo?

In seconda battuta, un fattore importante da considerare è legato anche ai trend del momento che riflettono i settori dove gli investitori crowd preferiscono rischiare il proprio capitale.

Ovviamente molto dipende dal settore in cui l’azienda opera, fattore che ha ripercussioni non solo sul modello di business, ma anche sulle potenzialità di crescita e sulle tempistiche di sviluppo.

Negli ultimi anni i trend positivi hanno visto protagonisti settori legati all’industria 4.0, quindi tutto il comparto che riguarda lo sviluppo di tecnologie inerenti a l’Internet delle Cose, il Cloud, i Big Data e gli Analytics, la Simulazione, la Cybersecurity, la Realtà Aumentata/Virtuale, la Manifattura Additiva, la Robotica e l’Automazione Avanzata, l’Integrazione Orizzontale e Verticale.

Non da trascurare ad esempio, il comparto dell’Innovazione sociale, ossia quei progetti imprenditoriali che mirano, grazie alla tecnologia, a portare un effettivo beneficio a determinate comunità di riferimento, generando impatti positivi in termini ambientali, culturali e relazionali.

Strano ma vero, suscitano particolare interesse, anche i business cosidetti “tradizionali”: sulle piattaforme di equity crowdfunding, accanto ad iniziative legate alla new economy, stanno riscuotendo successo anche progetti legati all’economia reale: edilizia, ristorazione, manifattura, sottolinenado sempre più le potenzialità che l’equity crowfounding rappresenta per gli small business.


“Senza guida non possiamo guardare nella direzione giusta.”

La citazione non è mia, ma di Platone, celebre filosofo della Grecia antica che riassume quanto, in alcuni momenti della vita sia importante avere una guida che ci spinga nella direzione giusta.

Nella vita di un imprenditore, reperire finanziamenti per la propria azienda è sicuramente fondamentale. Ma avere una guida che ti insegni come reperire finanziamenti lo è ancora di più.

La mia esperienza imprenditoriale come investitore anche di numerose startup, mi ha insegnato che a prescindere dagli aspetti visti sopra, se hai intenzione di avviare una campagna di Equity crowfunding devi considerare soprattutto ciò che appare rilevante agli occhi dell’investitore.

In tutti i casi, a fare la differenza agli occhi di un investitore è la sostenibilità e la coerenza del modello di business, ossia l’insieme delle soluzioni organizzative e strategiche con cui l’impresa acquisisce un vantaggio competitivo rispetto al mercato.

Personalmente credo che in questo senso siano tre gli elementi di valutazione che bisogna principalmente curare quando ci si presenta di fronte ad un investitore, ovvero:

  • Il Livello di innovatività: inteso come la capacità di una start up di presentarsi sul mercato, o in un settore con dei princìpi differenzianti rispetto ai competitors, quindi un livello di innovazione volto a migliorare qualcosa di già esistente.
  • Il Team: la startup ideale è condotta da un team di più persone, aventi il giusto mix tra competenze tecniche-verticali, amministrativo-gestionali e preparazione di base rispetto al marketing e allo sviluppo commerciale.
  • Dati economico-finanziari: il progetto ideale presenta un equilibrio tra le fonti finanziarie da destinare a sostegno degli investimenti e il contenimento di costi fissi che consentono velocemente di raggiungere il break even.

Inoltre il progetto, anche se in fase embrionale deve essere accompagnato da una ricerca di mercato approfondita, meglio da un MVP, ovvero un prodotto minimo funzionante per il mercato (se ti interessa approfondire, qui ti spiego meglio cos’è).

Questi credo siano in definitiva gli aspetti più interessanti da conoscere e da approfondire se si vuole ricorrere ad un’opportunità come l’equity Crowfounding per finanziare la propria azienda.

Considerando tutto questo, la cosa più importante che possiamo dire è che le aziende che si stanno muovendo su questa strada non solo hanno una buona probabilità di successo perché l’Equity crowdfunding, è un’alternativa praticabile ai tipici modelli bancari, ma soprattutto perché sta diventando la prima scelta in assoluto nel comparto dei finanziamenti alle imprese dei prossimi anni.

E se vogliamo chiudere il discorso, focalizzandoci sui trend del mercato, la grande ondata delle STO (Security Token Offering) che sta per arrivare, non è altro che il nuovo modo di fare Equity crowdfunding, collegato alla trasparenza della blockchain.

Ecco perché il 2019, è senz’altro il momento giusto per iniziare a lavorare sull’equity crowdfunding che si chiamerà STO, ma di questo parliamo un altra volta.

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